24 Ottobre 2022

Acqua che passione! Nuotate per diventare grandi e felici

L’acqua non è solo fonte di vita, ma vero e proprio elemento di crescita per i più piccoli. 

Dona benessere non solo fisico – con rafforzamento della muscolatura e delle ossa, prevenzione di problemi di postura e controllo della respirazione con miglioramento dell’apparato cardiocircolatorio – ma anche cognitivo e psicologico, grazie alla stimolazione della concentrazione, dell’autocontrollo, della tenacia e dell’autostima dei bambini.

I primi approcci con il nuoto possono iniziare anche molto presto, già da neonati (acquaticità neonatale) e indossando la ciambella a mutandina, ma è intorno ai 4 anni di età che il bambino può imparare i movimenti coordinati del nuoto e le varie tecniche di respirazione, con i primi approcci agli stili. 

A 6 anni si possono valutare i primi corsi organizzati e con istruttori qualificati, senza forzare i piccoli e lasciando loro scegliere lo stile di nuoto prediletto. 

Riguardo alle tempistiche, due-tre volte alla settimana può essere ritenuto un buon range per portare i bambini a nuoto, con un tempo medio in acqua dai 40 ai 50 minuti e per massimo 1 ora a immersione. 

Ricordate che per insegnare a un bambino a nuotare con i giusti tempi, l’ideale sarebbe iniziare dalla piscina, dato che l’acqua è calma e trasparente, il fondo è nitido e non ci sono onde.

Alternativamente si può scegliere una località lacustre con acqua dolce pulita e non troppo fredda, o località balneari dove la sabbia sia fine e il fondale aumenti dolcemente.

Suggerimenti per pesciolini provetti

Lo dice la scienza: nuotare fa bene. Ma non è sempre semplice stimolare un bambino ad attività acquatiche, per questo vi lasciamo qualche suggerimento utile per avviare con entusiasmo i più piccoli:

  • evitate costrizioni e modalità impulsive per il primo approccio all’acqua. I passaggi graduali sono fondamentali, partendo dal bagnasciuga o bordo piscina con acqua bassa, tra qualche gioco, attività e piccole prime bracciate;
  • pazienza e spazio a tranquille correzioni: non si nasce provetti pesciolini! Mai pretendere che il bambino abbia subito la bracciata giusta o nuoti in autonomia anche se per poco tempo, è importante che partendo dallo stile “a cagnolino” inizi intanto a sentirsi a suo agio per procedere;
  • puntate a un corso di nuoto del giusto livello del bambino, esistono nelle piscine comunali di ogni città dei corsi appositamente pensati per l’avviamento in acqua, tenuti da professionisti dello sport formati appositamente; 
  • la respirazione è la chiave, insegnate al bambino come respirare anche fuori dall’acqua e una volta dentro, affiancatelo nell’immergersi piano piano fino sopra la bocca e poi fino al naso, con l’obiettivo di fargli immergere autonomamente tutta la testa;
  • acquistate degli occhialini che lo possano aiutare nell’aprire gli occhi sott’acqua e sentirsi più al sicuro e in controllo dello spazio acquatico; 
  • siate fisicamente presenti in acqua con il bambino durante l’apprendimento, reggendolo per i fianchi se necessario, o con le mani sotto la testa per lo stile a dorso; lasciatelo solo quando si sente realmente sicuro, ma rimanete comunque accanto a lui;
  • fate indossare al bambino i braccioli e durante l’apprendimento togliete un bracciolo alla volta, usando accessori acquatici per il supporto in acqua (tavolette, tubi galleggianti, ecc.), adatti a migliorare i movimenti e da considerare come punto di riferimento a cui aggrapparsi con le mani mentre si battono i piedi in acqua;
  • se il bambino è ai primi approcci con l’acqua, puntate ad acquistare un giubbottino gonfiabile, simile a quello di salvataggio delle scialuppe, ovvero un gilet utile soprattutto nelle spiagge in cui il mare è subito profondo o l’acqua alta; 
  • fate scoprire l’acqua dolce e l’acqua salata, il bambino deve sentirsi al sicuro sia in piscina che al mare, apprezzando il nuoto in entrambi gli spazi;
  • festeggiate con il bambino ogni tappa e piccolo grande successo in acqua.

 

L’acqua e la sua eterna magia 

 

Per fare scoccare la scintilla tra i bambini e l’acqua, è necessario che sia per primo il genitore o il tutore ad apprezzarla. 

L’acqua è un elemento primordiale che va prima di tutto raccontato, come in una storia: avvolge ogni essere umano in un ambiente speciale per molti mesi prima della nascita, quindi tutte le paure possono essere trasformate in opportunità, ricordando la magica esperienza di vita che connette tutti noi.