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29 Marzo 2021

Bambini, a tavola! Come rendere il pasto un momento piacevole!

Quello del pasto è un momento molto delicato, capace di scatenare vere e proprie tragedie in molte famiglie. Per noi Italiani, il cibo riveste un ruolo molto importante. Nella nostra cultura, quello del pasto è un momento di condivisione a tavola con la famiglia, un momento fondamentale della routine quotidiana. Ecco perché è importante che sia un momento piacevole e genuino, in compagnia di buon cibo ma anche buone relazioni. 

Ecco quindi qualche spunto e qualche consiglio per affrontare al meglio, con tutta la famiglia, un momento così importante come quello dei pasti. Il Metodo Montessori viene in nostro aiuto, con prassi e abitudini da attuare fin da piccolissimi. 

Si mangia tutti insieme!

Secondo il Metodo Montessori, che punta tutto sull’autonomia del bambino, sarebbe utile far sedere i bambini a tavola con noi fin dallo svezzamento. Adattiamoci noi ai nuovi, inevitabili ritmi e cerchiamo per quanto possibile di mangiare tutti insieme e agli stessi orari. 

Fondamentale in questo senso anche scegliere sedute adatte, preferendo soluzioni che permettano di avvicinare i bambini direttamente al tavolo, togliendo quindi il “vassoio” che molti seggioloni hanno. Appena possibile, si può poi passare direttamente ad una sedia alta e facile da usare.

Anche a tavola, ovviamente, dovremmo sempre cercare di favorire la loro autonomia, fin da subito. Ad esempio anche ai più piccolini può essere dato un cucchiaino mentre noi lo imbocchiamo con un altro: all’inizio ci giocherà, ma presto vedrete che inizierà ad imitarci, provando a portare il cibo alla bocca da solo. Spesso lo farà con le mani invece che con il cucchiaino, ovviamente, ma proviamo a lasciarlo fare. Lasciateli provare (e sporcare!). Per i più grandini, è invece importante preparare una tavola “a loro misura”. Utilizziamo forchette e coltelli adatti alla loro età e facili da impugnare e piatti e bicchieri veri da maneggiare con cura. Per la Montessori le stoviglie sono di vetro e ceramica, perché sono materiali che contengono in sé l’errore: un bicchiere gettato a terra si rompe. Il bambino impara da solo che quell’oggetto fragile va maneggiato con cura. Fidiamoci dei bambini! 

Nessun gioco o distrazioni a tavola!

Mangiare richiede presenza e attenzione: come qualsiasi altra attività, sarebbe bene che mentre la si sta facendo, ci si focalizzati su quella. Se vostro figlio mangia solo se distratto dal tablet mentre voi, come fosse un essere inerme, lo imboccate, che cosa avrete ottenuto? Nel breve termine che mangi, molto probabilmente, nel lungo termine un bambino che non prova piacere nel mangiare e che non è assolutamente autonomo. Avrete anche ottenuto un enorme, magnifico, ricatto!  

Quindi prima di andare a tavola si spegne la tv e si lasciano i giochi: si potranno riprendere quelle attività finito di mangiare. E si riscoprirà il piacere di condividere un momento con la famiglia. 

Poiché i bambini non amano interrompere all’improvviso le proprie attività, è utile avverli un po’ in anticipo. Ad esempio, dicendogli di iniziare a concludere i loro giochi perché è quasi pronta la cena. Così hanno il tempo di prepararsi mentalmente! Anche coinvolgerli nell’apparecchiare la tavola può aiutare. 

Si mangia da soli!

Non imbocchiamo bambini in grado di mangiare da soli e non distraiamoli provando ad ingozzarli mentre pensano ad altro. Perché? Perché in questo modo il bambino non ha consapevolezza di cosa sta facendo e del cibo che sta mangiando. Mangiare è importante per il corpo e per stare bene, l’importanza del pasto va spiegata, senza usare inganni e trucchetti che vi si ritorceranno contro nel lungo termine. 

Abituare i bambini a mangiare da soli ci permetterà anche di goderci maggiormente il nostro pasto, ovviamente. E che sia un momento piacevole!

Si mangia a tavola!

C’è un luogo per mangiare ed è la tavola. Proprio perché si tratta di un’attività importante alla quale va dato il giusto spazio e la giusta attenzione. Che sia colazione, pranzo, merenda, spuntino o qualsiasi altra cosa, non si dovrebbe girare per casa con il cibo. Non è solo (ma anche) una questione igienica, ma proprio di attenzione verso ciò che si sta facendo. 

Ci sono però bambini che dopo un po’, a tavola, iniziano a mostrarsi insofferenti: saltellano sulla sedia, si alzano di continuo e così via. Significa che sono sazi o che hanno perso la concentrazione. Concediamogli magari di alzarsi o di fare una pausa, ma il cibo resta a tavola. Ovvero non possono fare un boccone, poi correre per casa con la bocca piena e tornare a prendere un altro boccone. Ma, soprattutto, non rincorriamoli per casa con la forchetta per imboccarli! 

Il cibo è una cosa meravigliosa, non riduciamolo a un atto meccanico privo di senso e amore. Privo di consapevolezza e bellezza!

Si assaggia!

Non tutti i bambini hanno la stessa attrazione verso il cibo o lo stesso appetito: proviamo a coinvolgerli il più possibile portandoli a fare la spesa con noi, lasciandogli scegliere qualche verdura e poi cucinarla con loro. È probabile che siano più invogliati ad assaggiare. È vero che ogni persona, e quindi anche ogni bambino, ha i suoi gusti: questo va accettato, ma proviamo a richiedere che almeno assaggino ciò che è sulla tavola. 

Non ossessioniamoci con le quantità: ad alcuni bambini poco appetenti, vedere il piatto troppo pieno fa proprio l’effetto che non vorremmo. Si scoraggiano e magari non mangiano per niente. Proviamo con piccole porzioni che sono in grado di finire: saranno soddisfatti a vedere il piatto vuoto e magari ne vorranno ancora. 

Si apparecchia e si sparecchia insieme!

Coinvolgere i bambini nelle attività quotidiane è sempre un’ottima idea. In particolare per i pasti, questo può aiutare a renderli interessati a questa attività, a farli sentire maggiormente presenti e impegnati su quello che si sta per fare. 

Ovviamente, questo ha anche un’altra, importantissima, funzione educativa: la famiglia è una squadra e ognuno deve collaborare. Ci sono compiti da suddividersi, altri da condividere, ovviamente in base anche alle diverse età. 

Ci aiuta inoltre a far capire ai bambini che anche la preparazione richiede tempo è impegno ed è bene che ognuno dia il proprio contributo. 

Allo stesso modo potremmo coinvolgerli nello sparecchiare e pulire una volta finito di mangiare. I bambini si entusiasmano a pulire casa: passare lo straccio, togliere la polvere, passare la scopa, lavare i piatti e caricare la lavastoviglie e la lavatrice. 
L’importante è cogliere al balzo questa opportunità, incoraggiarla e fare in modo che non smettano! Chiediamo loro di aiutarci a sparecchiare e pulire la tavola: è un buon modo per renderli consapevoli, partecipi e autonomi. 

Per un benessere che parte dalla tavola e abbraccia tutta la vita!

Elisa Gigli
Mammabonbon.it