15 Febbraio 2021
La dermatite atopica nei bambini: attenzione ai detersivi e come sceglierli davvero green
La dermatite atopica è una vera e propria malattia infiammatoria cronica della pelle, che si manifesta con intenso prurito e secchezza cutanea. Colpisce il 5-20% dei bambini e l’8% degli adulti, con notevoli effetti negativi sulla qualità della vita di chi ne soffre e delle loro famiglie.
La dermatite viene definita “atopica” quando chi ne soffre presenta una predisposizione genetica a sviluppare allergie, soprattutto di tipo respiratorio a pollini, polvere ecc.
Purtroppo, entrambi i miei figli ne hanno sofferto a partire dai 6 mesi di vita fin verso i due anni: il mio compito di genitore è stato quello di trattare la malattia cercando di ridurre quanto possibile l’insorgenza dei sintomi.
In che modo possiamo ridurre la dermatite atopica?
Coccolando la loro pelle delicata con le giuste creme idratanti e naturali, con prodotti da bagnetto oleosi, utilizzando solo capi di abbigliamento in 100% cotone, meglio se chiaro, e modificando radicalmente i detersivi per il bucato.
Infatti diversi studi scientifici hanno dimostrato come sostanze irritanti, detergenti aggressivi e inquinanti possono causare la dermatite atomica nei bambini.
Il ruolo dei detersivi chimici
In particolare, detersivi chimici possono favorire l’insorgenza della dermatite nei bambini, in particolare la dermatite irritativa da contatto e cioè quella che appare a causa di una prolungata esposizione ad agenti irritanti come creme, bagnoschiuma, detersivi. Ma anche abiti lavati con detersivi carichi di sostanze inquinanti.
Viene riconosciuta anche dai medici questa correlazione tra detersivi chimici e dermatiti da contatto, essendo ormai molto frequente.
In particolare, ecco i consigli del dermatologo:
- evitare di esporre i bambini in modo ripetuto a sostanze potenzialmente irritanti;
- non eccedere nella frequenza delle detersioni;
- evitare comportamenti che possano favorire allergia da contatto: ad esempio, indossare indumenti sintetici molto colorati, fare un eccessivo e precoce uso di prodotti cosmetici;
- utilizzare prodotti biologici per lavare gli indumenti;
- prediligere l’uso di sbiancanti naturali come il percarbonato;
- evitare l’uso di ammorbidente e di additivi.
Quali sono gli elementi chimici nocivi? E come riconoscere i detersivi davvero green?
I detersivi naturali, oltre a non inquinare, non contengono derivati chimici e sostanze tossiche per la pelle.
Per riconoscere quali sono i detersivi per il bucato davvero green, il primo passo è leggere l’etichetta del prodotto, esattamente come avviene con i prodotti alimentari.
Assolutamente bandita la candeggina e le Etanolammine, dichiarati con forza smacchiante.
Possiamo trovare le etanolammine anche sottoforma di altre sostanze più complesse quali dietanolammina, trietanolammina e monoetanolammina , appartenenti alla famiglia dei tensioattivi.
Attenzione che non tutti i tensioattivi sono dannosi: in particolare non sono Green i detersivi che contengono tensioattivi sintetici, sbiancanti ottici, coloranti, conservanti, profumi chimici, fosfati, sodio perborato.
Questi elementi, oltre ad essere tossici perché chimici, sono anche scarsamente biodegradabili e quindi permangono nell’ambiente, inquinandolo.
Quindi, la prossima volta che andrete ad acquistare i detersivi, leggente con attenzione le etichette scritte in piccolo dietro ( non fermatevi alle scritte persuasive davanti!) e riflettete un attimo sull’effetto che possono avere certe sostanze a contatto con la pelle dei nostri bambini 24h su 24!
Chiara Borioni
Mamma con caschetto