• Alimentazione

13 Settembre 2021

Natura Nuova a sostegno della prevenzione dello spreco alimentare

Ogni anno buttiamo un miliardo di tonnellate di cibo in tutto il mondo. No, non è un errore: è come se coltivassimo, raccogliessimo e producessimo cibo, per poi farne finire nella pattumiera uno su cinque. Lo spreco alimentare non è solo un peccato in sé, ma una perdita di risorse estremamente dannosa per l’ambiente. Da tema secondario, trattato a volte anche con sufficienza, è diventato un aspetto fondamentale nel tema più generale del green e della salvaguardia dell’ambiente. Le scelte sono a monte, delle istituzioni, delle aziende, della politica, ma anche i cittadini hanno un ruolo chiave in questa battaglia: sono i comportamenti nella vita quotidiana, dalla mobilità al packaging, alle scelte alimentari a cambiare, seppur lentamente, le cose.

Perché è importante ridurre gli sprechi alimentari?

A livello globale, circa il 14% del cibo prodotto viene perso tra il raccolto e la vendita al dettaglio, mentre si stima che il 17% della produzione alimentare globale totale vada sprecato: l’11% nelle famiglie, il 5% nel servizio di ristorazione e il 2% nella vendita al dettaglio. La perdita e lo spreco di cibo, – ha sottolineato il fondatore di Spreco Zero Andrea Segrè durante l’evento planetario dello scorso 29 settembre, organizzato dall’ONU e dalla FAO per focalizzare sui temi delle perdite agroalimentari e sulla auspicata riduzione e prevenzione degli sprechi – minano la sostenibilità dei nostri sistemi alimentari. Quando il cibo viene perso o sprecato, tutte le risorse che sono state utilizzate per produrre questo cibo – inclusi acqua, terra, energia, lavoro e capitale – vanno sprecate. Inoltre, lo smaltimento delle perdite e dei rifiuti alimentari nelle discariche, porta a emissioni di gas serra, contribuendo al cambiamento climatico.

La perdita e lo spreco di cibo possono anche avere un impatto negativo sulla sicurezza alimentare e sulla disponibilità di cibo e contribuire ad aumentare il costo del cibo. I nostri sistemi alimentari non possono essere resilienti se non sono sostenibili. Ne deriva così la necessità di puntare all’adozione di approcci integrati capaci di ridurre le perdite e gli sprechi alimentari. Sono quindi necessarie azioni a livello globale e locale per massimizzare l’uso del cibo che produciamo. L’introduzione di tecnologie, soluzioni innovative e buone pratiche per garantire la qualità del cibo e ridurre le perdite e gli sprechi alimentari – incluse le piattaforme e-commerce e i sistemi mobili di trasformazione degli alimenti a scomparsa – sono fondamentali per attuare questo cambiamento trasformativo. Abbiamo solo 9 anni per raggiungere l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030, dedicato ai modelli sostenibili di produzione e di consumo, e in particolare il target 12,3, che mira a dimezzare lo spreco pro capite globale di rifiuti alimentari e ridurre le perdite di cibo nella produzione: per questo dobbiamo accelerare e ottimizzare le azioni che ci porteranno a ridurre le perdite e lo spreco alimentare. Ridurre le perdite e gli sprechi alimentari è essenziale in un mondo in cui il numero di persone colpite dalla fame è in lento aumento dal 2014 e ogni giorno tonnellate di cibo commestibile vengono perse e sprecate.

I dati forniti in Italia

Tra gli 8 Paesi indagati nel report “Food & waste around the world”, che condensa i risultati di un sondaggio su cibo e spreco, condotto in Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Italia, Russia, Germania e Spagna, gli italiani si sono auto dichiarati i più “virtuosi” in fatto di spreco di cibo, con poco più di mezzo chilo (529 gr) sprecati a testa nell’arco di una settimana; i russi arrivano a 672 gr, gli spagnoli a 836 gr, gli inglesi a 949 gr. Negli altri Paesi si sfonda invece il muro del kg: in Germania 1081 gr, in Canada 1144 gr, in Cina 1153 gr, mentre in Usa si arriva 1453 gr, quasi il triplo di quanto dichiarato in Italia. 

Allargando il quadro d’osservazione fino ai confini del rapporto tecnico pubblicato sul tema dall’Ispra, dove per spreco alimentare viene intesa «la parte di produzione che eccede i fabbisogni nutrizionali e le capacità ecologiche», risulta che nella “virtuosa” Italia «almeno il 60% circa in energia alimentare della produzione primaria edibile destinata direttamente o indirettamente all’uomo potrebbe essere sprecata». In altre parole, ogni 100 calorie di alimenti destinati al consumo umano, 60 sono sprecate: più della metà.

Spreco Zero, la campagna contro lo spreco alimentare

Nata nel 2010, Spreco Zero è l’unica campagna permanente di sensibilizzazione in Italia sul tema dello spreco alimentare. Promossa da Last Minute Market, realizzata in stretta partnership con il Ministero dell’Ambiente, è diventata rapidamente movimento di pensiero, ma anche strumento di lavoro concreto attraverso la Dichiarazione Congiunta firmata da uomini di scienza e di cultura, insieme a centinaia di cittadini, per individuare obiettivi e contenuti della Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 gennaio 2012, unico atto istituzionale europeo sul tema spreco. È la campagna che ha generato la Carta Spreco Zero sottoscritta da oltre 800 sindaci italiani, e ha dato vita al “Premio Vivere a Spreco Zero”, ideato nel 2013 per promuovere e condividere le buone pratiche di prevenzione degli sprechi alimentari, riduzione degli sprechi di acqua ed energia, mobilità sostenibile, prevenzione dei rifiuti, riduzione del consumo di suolo, economia circolare e sana alimentazione adottate sul territorio nazionale da soggetti pubblici e privati. Dal 2020 la campagna Spreco Zero è attiva anche in occasione della Giornata Internazionale della consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari, in calendario il 29 settembre su proclamazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. 

Natura Nuova al fianco di Spreco Zero

Sostenibilità, salute, rispetto dell’ambiente e delle persone sono temi sempre più attuali, per tutti. Per questo Natura Nuova è da sempre impegnata in un programma di responsabilità sociale che si riflette in modo concreto nell’approccio all’agricoltura, ai prodotti e al territorio. Il rispetto per l’ambiente e la sostenibilità, anche attraverso il contrasto allo spreco alimentare, è per la nostra azienda una scelta culturale, oltre che imprenditoriale. Noi di Natura Nuova ci impegniamo ogni giorno per ridurre l’impatto ambientale delle nostre filiere e favorire lo sviluppo di una agricoltura che rispetti le funzioni di tutela e miglioramento della biodiversità. Al nostro Consorzio di agricoltori garantiamo equità e rispetto delle norme contrattualistiche, lavoriamo con la frutta tipica della nostra terra attraverso il processo di estrazione a freddo che allunga la conservazione e aumenta la digeribilità dei nostri frullati e riduciamo al massimo gli sprechi realizzando un prodotto squisito, ma con imperfezioni estetiche minime al fine di conservare le specificità culturali del nostro territorio. Siamo nati con la vocazione al territorio, con uno spirito autenticamente legato alle persone e alla terra: i valori che ci hanno ispirato, oggi crescono con noi per affrontare le nuove sfide della sostenibilità. Dall’agricoltura sostenibile ai processi produttivi più efficienti e virtuosi, dal packaging alle energie alternative, vogliamo difendere l’ambiente con scelte concrete e sosteniamo iniziative come Spreco Zero perché ridurre gli sprechi significa anche pensare alla salute dell’uomo. Soltanto quando ci si riconnette alla terra e alle sue meraviglie, difendendole attraverso scelte concrete, si ritrova il vero significato dell’unicità.

Fabrizio Ravallese