Come rimettere ordine con il pilates
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1 Settembre 2020

Come rimettere ordine con il pilates

Settembre, il mese che da sempre segna il nuovo inizio, quello dei buoni propositi e della buona volontà. Il mese del riallineamento, del puzzle che si ricompone, dell’ordine che chiede di essere ristabilito. E in questo 2020 più che mai, ci sono un po’ di pezzi che hanno bisogno di tornare a combaciare per poter riprendere una routine che da troppi mesi abbiamo dimenticato.

Il pilates si sposa perfettamente con l’idea di mettere in ordine. Quando nacque intorno agli anni 20 del secolo scorso, il suo fondatore Joseph Pilates lo chiamò Contrology con l’idea di indicare come la mente possa controllare i muscoli e la forte connessione tra le due parti. Per Joseph Pilates, tedesco di origine greca, era possibile raggiungere la completa coordinazione tra mente e corpo, cioè un controllo conscio di tutti i movimenti muscolari del nostro corpo in azione, a riposo e nel sonno.

Nato nei pressi di Dusseldorf, nel 1880, fin da piccolo Pilates soffriva di vari disturbi fisici: asma, rachitismo, febbre reumatica. La sua salute così fragile lo portò a interessarsi al corpo umano e alle varie discipline per prendersene cura. Inizia a studiare libri di anatomia, filosofia, storia antica e pensiero orientale e inizia a praticare boxe. Rifiutatosi di addestrare tedeschi nazisti, partì per l’America e, arrivato a New York, nel 1926 aprì una palestra nelle 939 Eight Ave, nello stesso stabile di parecchi studi di danza e sale prove. Fu così che Contrology divenne un’arte intrinseca nell’allenamento di molti ballerini e nella riabilitazione.

Alla sua morte nel 1967 il metodo era così famoso, apprezzato e praticato che venne ricordato con il nome del suo fondatore. Pilates si sposa bene con l’idea di mettere ordine. Oggi è possibile praticarlo nelle palestre, nei centri yoga, ma anche in spazi interamente dedicati alla disciplina. Si tratta quindi di un metodo vero e proprio che si concentra sui muscoli posturali i quali aiutano a fornire supporto alla colonna vertebrale e a tenere il corpo bilanciato. Gli esercizi di pilates fanno acquisire consapevolezza del respiro e dell’allineamento della colonna rinforzando i muscoli del core. “Nel momento in cui stai eseguendo un movimento fluido fatto partire dalla power house, ovvero dal core, coordinato con il respiro allora stai facendo pilates”, ci spiega Maru Emanuela Martini operatrice olistica specializzata in danza terapia, respiro, metodo pilates e massaggio olistico (marumartini.com).

 

Cos’è successo senza che ce ne accorgessimo?

I lunghi mesi di lockdown hanno giocato sul nostro corpo e la nostra mente degli strani scherzi, spesso senza nemmeno che ce ne accorgessimo. Una volta “tornati alla normalità”, non vi è capitato di sentirvi più distratti? Di perdere le cose senza riuscire a ritrovarle, di inciampare in posti che conoscete alla perfezione?
“Limitando il movimento del corpo nello spazio per parecchio tempo, si è notevolmente ridotta la propriocezione, ovvero la consapevolezza di sé e del proprio corpo nello spazio”, ci spiega Maru.

“Più riduciamo la varietà di movimento e gli spostamenti, più il corpo tende ad atrofizzare determinate sue parti e le sinapsi perché è come se sentisse che quei movimenti non sono richiesti. Si perdono le connessioni neuromuscolari e così, senza che ce ne accorgiamo, poco alla volta facciamo meno e il corpo ci chiede di fare ancora meno. Quando vogliamo tornare a svolgere dei movimenti all’aria aperta c’è difficoltà. Nella ripresa le persone hanno notato, per esempio, la mancanza di coordinazione o anche di fluidità nei movimenti nello spazio e un leggero disagio nel muoversi all’aria aperta”.

Questo è ciò che è successo a livello fisico e di conseguenza anche la parte psicologica ha avuto il suo contraccolpo. “Se il mio corpo perde la sua capacità di muoversi nello spazio, allora io perdo un forte punto di riferimento. Il corpo è quell’entità che ci fa sentire presenti nel tempo e nello spazio, è ciò a cui facciamo riferimento per sapere dove siamo e perdere questo riferimento vuol dire perdere la nostra centratura”.

 

Il pilates può essere la risposta

Riprendere in mano il proprio equilibrio dunque diventa centrale, soprattutto a settembre e fare movimento è la migliore terapia per ripartire. Tra le varie discipline, quella che Maru consiglia è il pilates perché mette insieme una grande varietà di movimenti che coinvolgono tutto il corpo.

“È importante tornare a sollecitare questa meravigliosa macchina che è il nostro corpo oltre che svolgere degli esercizi per mantenere forte il sistema immunitario. Imparare a respirare e fare degli esercizi dediti alla postura sono due toccasana per tutto l’organismo. Oltre al fatto di essere rimasti inattivi per molto tempo dobbiamo aggiungere la difficoltà a respirare provocata dalla mascherina. Il pilates coniuga movimento e respiro rendendoli coordinati e dipendenti, fa lavorare tutte le parti del corpo in maniera qualitativa e consapevole. Inoltre, la concentrazione è uno dei principi della disciplina e questa si alimenta con la respirazione e con l’armonia”.

Anche lo smart working, pratica che si è alimentata molto durante il periodo del lockdown, ha giocato un ruolo chiave in questo processo portando a passare molte più ore seduti al computer limitando le occasioni per alzarsi dalla propria scrivania. “La posizione seduta dopo qualche ora porta a una postura collassata dove viene a mancare il sostegno che i muscoli possono dare alla colonna vertebrale. Questa postura ha ripercussioni sia fisiche che mentali: le spalle e il collo si curvano in avanti, la parte lombare si comprime e il bacino si chiude mentre le gambe perdono forza. Il respiro risulta compresso e il diaframma non lavora bene riducendo la respirazione. L’umore stesso ne risente provocando una sorta di depressione andando a logorare anche l’autostima. Schiacciando il corpo e facendoci curvi e piccoli ci mettiamo in una posizione che non esalta le nostre qualità”.

Il pilates, andando ad agire sul core, spingendo la colonna verso l’alto e aprendo le spalle contrasta questo tipo di posizione portando il respiro a scorrere meglio e riallineando anche i flussi energetici. Dunque, la consapevolezza di sé rimane sempre il miglior modo per ricominciare, in qualunque frangente.

 

Sara Canali