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12 Aprile 2021

Perché il padel è lo sport del momento?

Da qualche anno, è padel mania. Le città italiane si riempiono di campi da gioco, la federazione conta sempre più tesserati e si dice che chi lo prova una volta non lo abbandona più. Pensare che fino a qualche anno fa quasi non si sapeva cosa fosse, eppure il padel esiste fin dagli anni ’60 quando in Messico il magnate Enrique Corcuera voleva costruire un campo da tennis nella sua dimora, ma trattandosi di uno spazio limitato per un tradizionale terreno di gioco, decise di sfruttare una piccola area delimitata da alcune murature e con delle reti metalliche per impedire alla palla di uscire dal campo. 

Una casualità che però attirò subito tantissima attenzione e conquistò velocemente popolarità fino ad espatriare in Argentina prima e in Spagna poi dove oggi, a praticarlo, sono circa 6 milioni di persone, un conto che supera anche quello di coloro che giocano a calcio. Questo ci dà l’idea che il movimento in oggetto non sia solo una moda, ma una realtà che diventa di anno in anno più reale e concreta con un numero crescente di partecipanti attivi, anche in Italia. 

Nel nostro Paese infatti, negli ultimi anni, il padel ha registrato un’impennata importante. Il primo campo nasce a Bologna nel 1991 e nello stesso anno ci fu la prima esibizione ufficiale in occasione dello Sport Show. Ma è solo nel 2008 che questa disicplina ottiene il riconoscimento del Coni ed entra a far parte della Federtennis. Da quel momento, comincia la sua ascesa, continua e inarrestabile.

Come si gioca

In un campo da padel si entra in quattro e ci si sfida in 2 contro 2 su un campo rettangolare 10×20 metri diviso a metà da una rete e delimitato da pareti di cristalli temperati alte tre metri che sono parte stessa del gioco. Di base, le regole del paddle sono quelle del tennis, ma vengono utilizzate delle racchette più piccole e a piatto pieno con forellini, mentre la palla utilizzata può essere molto più soffice di quella del tennis, oppure uguale, a seconda della categoria. 

È possibile colpire al volo, dopo un tocco a terra, di sponda e i muri, oltre a non far uscire la pallina dal campo, sono parte attiva del gioco visto che se ne possono sfruttare i rimbalzi. I giocatori di padel possono avere qualsiasi età: si può iniziare da bambini e affacciarsi alla disciplina anche da anziani. Si tratta di uno sport aerobico che coinvolge tutto il corpo e aiuta a bruciare calorie oltre a lavorare sulla coordinazione e la velocità, alla prontezza di riflessi e alla focalizzazione dell’attenzione. L’esercizio fisico permette al cervello di rilasciare endorfine, fondamentali per combattere l’insorgere della depressione e per aumentare l’autostima del giocatore.

Perché giocare a padel?

Per editare la nostra guida al perché cominciare a praticare questo sport, abbiamo chiesto una consulenza al campione italiano in carica Nicolò Cotto. Ex tennista professionista, diventato prima maestro di tennis e poi di padel, oggi il piemontese gestisce la scuola David Lloyd Club al centro Malaspina di Milano. 

Perché tutti impazziscono per questo sport?

“Perché è uno sport semplice, molto più del tennis. La racchetta più corta permette di avere la leva più vicina alla mano e fare così meno fatica nel colpire la pallina dandogli la direzione che vuoi. Inoltre, se due persone non hanno mai giocato a tennis, passano ore a raccogliere le palline e servono diverse lezioni e mesi prima di poter avvicinarsi a qualcosa che sia simile a un match. Invece nel padel basta aver giocato qualche volta a racchettoni sulla spiaggia per capirne le dinamiche: in meno di un’ora con un maestro è possibile già prendere dimestichezza e divertirsi anche se il gruppo di giocatori non è omogeneo”. 

Molti campi da calcetto si stanno tramutando in “gabbie di cristallo”. Come mai questo trend seconde te?

“È molto più facile raggruppare 2 o 4 persone per giocare una partita di padel, rispetto ad altri sport di squadra da 10 o più persone. Inoltre, essendo divertente e praticabile dal primo match, è una buona scusa per incontrarsi e trascorrere del tempo in relax e movimento. Insomma, nel calcetto serve un minimo di tecnica per non farsi male e per poter assistere a un gioco decente, mentre con la racchetta a piatto pieno è tutto più istintivo”. 

Che preparazione atletica serve per iniziare? Bisogna essere allenati?

“Non serve essere un super atleta, anzi. Sicuramente una conoscenza dei colpi del tennis facilita e dà delle risorse in più durante uno scambio, ma non sono fondamentali per una partita tra amici. Diverso è quando si parla di agonismo, ovviamente. Ma restiamo nell’ambito che interessa a noi: muoverci per divertirci. Ecco le due parole che fanno del padel il vostro sport”.  

Quanto conta l’aspetto sociale?

“È uno degli aspetti che piace di più di questo sport. Esistono tantissimi tornei amatoriali, applicazione con cui è possibile essere inseriti all’interno di gironi, e anche app come SmatchMe fino ad ora usato per i campi da tennis, si sta organizzando per gestire anche i campi da padel”. 

Ma dicci la verità, fa bene come dicono?

“Assolutamente sì, ti muovi tanto e nel corso di una partita, che di media dura un’ora e mezzo, si possono consumare fino a 800 calorie. Inoltre, il fatto di divertirsi fin da subito non fa demoralizzare nemmeno l’ultimo arrivato e la velocità degli scambi fa salire l’adrenalina sana che diventa una sorta di doping naturale per il nostro cervello. Contano reattività e rapidità di pensiero più che forza e resistenza aerobica, e questo fa del padel uno sport accessibile anche a chi non può contare su un’eccellente forma fisica”.

Sara Canali