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28 Giugno 2021

Qi: le due lettere all’origine della vita

Quante volte nella nostra vita ci è capitato di incappare nella parola “energia”? Ha un così ampio spettro di utilizzi che a volte è difficile pensare che possa bastare una sola combinazione di lettere per raccontare tutto quello che etimologicamente rappresenta. Soprattutto quando vogliamo uscire dal significato più meccanico e scientifico per entrare in un ambito spirituale.

La cultura orientale, cinese infatti, più che una parola, sceglie un concetto e per quella cinese si identifica nel dittongo Qi che rappresenta l’energia che permea il cosmo intero e si manifesta in tutti gli esseri viventi. Queste due lettere indicano l’elemento grazie al quale sono generati tutti gli esseri e le sostanze dell’universo che non è visibile, ma è in grado di produrre cambiamento e movimento.

Da dove arriva?

Nella teoria medica cinese l’uomo è un prodotto della natura e nel suo organismo il Qi è un elemento costituente altrettanto fondamentale. Per rappresentare questa parola, i cinesi usano un ideogramma composto due parti: un chicco di riso cotto e i vapori che salgono verso l’alto a indicare una sorta di energia invisibile e impalpabile (vapore) che si sprigiona da una forma materiale e densa (riso), grazie ad un’azione di trasformazione.

Ci sono poi da considerare le origini: sempre nella cultura cinese, ci sono due matrici di questa energia, la parte innata o originaria che ci viene trasmessa nel momento del concepimento e costituisce un’essenza pura e vitale e la parte acquisita legata al nostro nutrimento (yingqi) e all’aria che respiriamo (guqi).

Quindi un’energia interna e una esterna che sono alla costante ricerca di equilibrio, poiché dalla Qi dipendono tutte le attività dell’organismo, visto che la stessa si muove nel corpo attraverso i meridiani.

Quali sono le principali declinazioni?

Yuan Qi o Qi originario è un prodotto della salute dei genitori e delle attenzioni che dedicano al bambino ancora nell’utero. Non può essere aumentato nella fase post-concepimento, ma una vita regolare e armonica impedisce un suo rapido depauperamento; promuove la funzione di tutti gli organi, agendo anche da catalizzatore per tutti i processi di trasformazione.

Gu Qi o Qi dei cereali e del cibo. Molto grezza, nasce dalla trasformazione del cibo e dei liquidi da parte della milza e dello stomaco per mezzo di una particolare tipologia di Qi propria dello stomaco detta Zhong Qi o “energia centrale”. 

Zong Qi, nasce nel petto dalla combinazione delle due fonti di Qi post-natale denominate Gu Qi e Qing Qi e attraverso il polmone si diffonde in tutto l’organismo. Promuove la respirazione e controlla la forza della voce.

Ying Qi, Qi nutritivo, si diffonde in tutto il corpo attraverso i meridiani, è trasportato dal sangue e muove il sangue, dal quale è inseparabile e trasporta nutrimento e umidificazione. 

Wei Qi, o Qi difensivo, contrasta le aggressioni provenienti dall’esterno. La termoregolazione, la sudorazione e il riscaldamento dell’organismo sono sotto l’influenza di questa energia che, grazie alla sua azione di difesa, mira a impedire la penetrazione dei patogeni e dell’energia perversa verso l’interno del corpo stesso. 

Come preservare e incrementare il Qi

La medicina cinese offre diverse pratiche per preservare ed incrementare il Qi o energia vitale. Tra queste il Qi gong, una disciplina originaria della Cina che prevede l’esecuzione di esercizi fisici associati al controllo del respiro e della mente. Tra queste il Qi gong è una pratica di antica tradizione il cui obiettivo è proprio il lavoro su questa energia, attraverso una serie di esercizi statici e dinamici condotti in modo coerente agli obiettivi energetici del praticante. Non esiste una singola tipologia di Qi gong visto che attualmente si conoscono ben 75 forme antiche e più di 50 forme più moderne e contemporanee.

La pratica prevede la coordinazione di corpo, respiro e mente e si basa su tre fattori fondamentali: la postura, la respirazione e la consapevolezza che si raggiunge con la meditazione. Una pratica si compone di posizioni statiche per un tempo prolungato durante le quali centrale è il controllo del respiro e la concentrazione; di una parte dinamica attraverso l’esecuzione di movimenti lenti e fluidi coordinati con il respiro che coinvolgono differenti muscoli e articolazioni. Questi ultimi sono volti a favorire l’allungamento e la tonicità muscolari, migliorare l’equilibrio, la propriocezione e la consapevolezza del proprio corpo nello spazio circostante. Infine, la pratica meditativa che si concentra sul respiro con l’obiettivo di bilanciare il flusso dell’energia Qi, di calmare la mente e di raggiungere la consapevolezza di sé.

Sara Canali